Gianni Schicchi
Rappresentata per la prima volta il 14 dicembre 1918 al Metropolitan Opera House di New York
Opera in un atto unico
Libretto di Giovacchino Forzano

La trama
La maturità artistica di Giacomo Puccini raggiunge il suo apice con il “Trittico”, di cui fa parte “Gianni Schicchi”. La combinazione della maestria nell’orchestrazione e della vasta gamma di armonie rende la vicenda, dominata dalla comicità e dalla burla, vivace e coinvolgente. Il compositore si ispira a un personaggio storico Gianni Schicchi de’ Cavalcanti, vissuto a Firenze nel 1200 e che è presente anche nel XXX canto dell’Inferno della Divina Commedia, nella bolgia dei falsari. Puccini riproduce perfettamente l’atmosfera della città toscana, con riferimenti storici, topografici e linguistici, comprendendo l’uso di autentiche espressioni toscane.
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“O mio babbino caro”